L'andamento dell'Euribor per i mutui variabili resta sotto lo zero, l'andamento dell'Eurirs per i mutui fissi è sempre intorno ai minimi e così rimarranno ancora a lungo.
Certo si tratta sempre di previsioni, ma basate sugli attuali scenari economici: a meno di improvvisi e imprevedibili, i tassi d'interesse dei mutui rimarranno convenienti. Vediamo dunque le più aggiornate previsioni sui tassi dei mutui, analizzandone poi principali fattori.
Previsioni Euribor e tassi mutui
Da inizio 2015 gli indici Euribor 1 mese e 3 mesi sono sotto zero, con il tasso BCE portato a 0,00% nel mese di marzo 2016 (sempre nell'ottica di una politica monetaria espansiva). L'andamento dell'Euribor è stato sempre in discesa, questi i dati aggiornati l'8 giugno 2021: l'Euribor 1 mese è a -0,56%, l'Euribor 3 mesi è a -0,55% (nel luglio 2020 era a -0,44%), l'Euribor 6 mesi è a -0,51% (nel luglio 2020 era a 0,35%), l'Euribor 12 mesi è a -0,49% (nel luglio 2020 era a -0,29%).Andamento Euribor negli ultimi 5 anni |
Previsioni Eurirs e tassi mutui
Per quanto detto sopra la situazione dell'Eurirs non si discosta da quella dell'Euribor, dunque valori bassi per alcuni anni ancora.In data 8 giugno 2021 l'Eurirs 10 anni è a 0,14% (nel luglio 2020 era a -0,16%), l'Eurirs 20 anni è a 0,51% (nel luglio 2020 era a 0,06%), l'Eurirs 30 anni è a 0,52%. Il trend nel corso degli ultimi quattro anni è di stabilità, con leggere salite e discese sempre nell'ordine di pochi decimi di punto: le azioni della BCE, che già prima dell'emergenza Covid erano chiaramente orientate a mantenere i tassi al minimo, non faranno altro che mantenere anche l'Eurirs vicino allo zero.
Andamento Eurirs ultimi 5 anni |
Tassi mutui, previsioni interessi: i fattori chiave
La situazione economica europea e mondiale è caratterizzata da un'inflazione bassa e la BCE negli ultimi anni ha sempre ribadito che manterrà i tassi a livelli minimi, attivando a settembre 2020 il Tltro 3 per prestiti agevolati alle banche e a novembre un nuovo Quantitative Easing: gli effetti sui tassi dei mutui di queste operazioni monetarie sono positivi perché le banche avranno accesso al denaro a costi inferiori.L'emergenza Covid costringe gli Stati a maggiori spese, dunque i bilanci dei Paesi dell'UE non potranno che peggiorare. A livello europeo verranno erogati ulteriori fondi agli Stati, dunque le politiche monetarie dovranno restare accomodanti e mantenere i tassi di interesse a livelli prossimi allo zero, anche perché con la forte contrazione dei Pil e degli scambi internazionali non si può fare altro, come del resto sta facendo al Federal Reserve USA e tutte le banche centrali mondiali.
Contrariamente a quanto accadeva fino ad alcuni anni fa, lo spread bancario non alza molto i costi dei mutui perché la concorrenza tra le banche, i bassi prezzi delle case nel mercato immobiliare, la politica monetaria della BCE lo tengono a bada. Dal 2016 il costo del denaro è allo 0%, mentre il tasso sui depositi è a -0,50%, ovvero le banche pagano di più per tenere ferme le liquidità nelle casse della BCE.
I motivi per cui i tassi d'interesse dei mutui sono al minimo e così dovrebbero restare per il medio periodo possono essere così sintetizzati:
- la politica monetaria espansiva della BCE immette più liquidità nel settore bancario, dunque le banche lo offrono e se lo scambiano a tassi d'interesse più bassi: ciò influenza l'andamento dell'Euribor (indice mutui tasso variabile), che si calcola a partire dai tassi d'interesse a cui le principali banche europee si scambiano denaro; il livello d'inflazione resta ancora basso, seppur un po' più vicino all'obiettivo del 2%: un motivo in più, insieme agli altri fattori economici spiegati qui sotto, che hanno spinto la BCE ad continuare il Quantitative Easing fino a tutto il 2018 e a confermare che anche dopo la conclusione resterà attiva sul mercato dei titoli
- la situazione economica generale fanno sì che i Titoli di Stato tedeschi e europei in generale offrano rendimenti minimi: ciò influenza positivamente l'andamento dell'Eurirs (indice mutui tasso fisso) che si calcola a partire dai rendimenti dei Bund decennali
- la BCE, con l'intento di stimolare le banche europee a concedere più finanziamenti, ha imposto già dal 2014 un costo sui depositi di liquidità che le banche lasciano nelle sue casse (il tasso di interesse sui depositi, passato progressivamente nel corso degli anni da -0,20% a -0,50%)
- le compravendite immobiliari in Italia sono quasi ferme e gli italiani fanno fatica a farsi concedere mutui acquisto casa perché la situazione occupazionale e del risparmio delle famiglie non è buona: ciò significa che l'offerta di mutui è di molto superiore alla domanda, che la concorrenza tra banche è alta, quindi i costi restano bassi; in particolare si registrano molte promozioni con le quali le banche propongono mutui con spread bancari ribassati e altri sconti
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