Il tasso BCE (costo del denaro) è un indice usato per i mutui a tasso variabile: rispetto all’Euribor è più stabile ma storicamente più alto, può avere dei vantaggi in periodi di crisi.
I mutui a tasso BCE non sono molto richiesti dai clienti né molto proposti dalle banche: in Italia sono stati introdotti dal 2009, nel pieno della grande crisi economica che ha spinto le banche centrali a ridurre tantissimo i tassi di riferimento principali, ovvero il costo del denaro, tanto che un mutuo variabile a tasso BCE è conveniente quanto un mutuo a tasso variabile Euribor.
Un mutuo variabile a tasso BCE è più stabile di un mutuo a tasso variabile Euribor, ovvero ha una rata più costante perché la quota capitale non varia in continuazione come succede appunto coi l'indice Euribor: il costo del denaro viene deciso dalla Banca Centrale Europea in funzione delle politiche economiche necessarie a sostenere l'economia e storicamente non è cambiato che due o tre volte all'anno. mentre l'Euribor nelle sue varie versioni cambia ogni giorno, seppur di poco. Per lo meno, così è stato nei primi anni dall'introduzione dei mutui a tasso BCE.
Infatti dopo la crisi dei mutui sub-prime del 2008/09 e ancora di più dopo la crisi del debito sovrano del 2010/11, la Banca Centrale Europea ha dovuto adottare una politica monetaria fortemente espansiva, portando il costo del denaro verso lo 0%, dove si trova ormai da anni praticamente fisso: si prevede che così resterà per anni, come più volte ribadito dalla stessa BCE e come gli analisti prevedono, data la situazione economica europea e mondiale.
Nel frattempo l'Euribor è sceso sotto lo 0% ed è in territorio negativo ormai dal 2016, con leprevis ioni sui tassi dei mutui che indicano come questa situazione rimarrà stabile ancora per anni per gli stessi motivi che tengono il tasso BCE a zero. Resta il fatto che l'Euribor varia più rapidamente del tasso BCE.
Il problema è che in genere i mutui a tasso BCE hanno spread bancario più alto, ma comunque rimangono mutui che vanno assolutamente presi in considerazione proprio per i vantaggi di lungo termine che possono offrire (la durata media di un mutuo in Italia è di 15 anni).
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